Diamonds and Rust
Mi sveglio con una canzone in testa, la canto, la ricanto, la fischietto, la penso.
Ho una macchinina gialla che corre sullo schermo, e a volte, mentre studio, alzo lo sguardo e la sposto un po'.
Vorrei imparare a fare le cose per me, ogni tanto, perché farle per gli altri è bello, ma presuppone che ci sia sempre qualcun altro a gioire di quelli che dovrebbero essere i miei successi, i miei pensieri, e tutto il resto.
Poi però guardo questo libro, sottolineo due righe vagamente importanti, e penso che non lo sto realmente facendo per me, e che anzi, farlo solo per me avrebbe qualcosa di sprecato.
Non vorrei dirlo, ma lo dico. Sprecato, proprio.
E' un gioco che a lungo andare diventa pericoloso, e qui, da queste parti, lo è già diventato da tanto.
Alcune canzoni, ascoltate a letto, al caldo, con in testa un po' di pensieri belli, sono una droga efficacissima, e mi fanno sentire di un bene incredibile.
Così mi sono svegliata, con in testa una canzoncina, e la canto, la ricanto, mentre leggo e sposto con la coda dell'occhio una macchinina gialla, che per oggi si muove tanto più di me, ma senza di me non andrebbe di sicuro molto lontano.
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