Post che è venuto triste ma in realtà io oggi sono un po' felice
Perché poi la colonna sonora di Goodbye Lenin a me mette sempre una gran nostalgia.
Sono andata a letto con un sorriso, mi sono svegliata con il cielo grigio, ho studiato qualche pagina ruvida e ora ho voglia di un tè, caldo.
Pensavo a me stessa di una decina d'anni fa, alla finta faccia tosta che avevo, agli amici che avevo, alla vita che avevo, ai pensieri che avevo.
Pensavo anche a come sono riuscita a perderli quasi tutti, la faccia tosta, gli amici, i pensieri.
C'è un concetto dell'amicizia che gira, e impregna la gente, e implica che tu debba sempre muoverti, correre, fare, dare, esplicitare, dimostrare. perché gli altri si muovono, corrono, fanno, richiedono, non capiscono, pretendono.
Puoi invertire i ruoli all'occorrenza, perché sono tutti disposti a muoversi, correre, fare, dare, dimostrare, se tu ti muovi, corri, fai, dai, pretendi.
Non è un gioco totalmente egoista, insomma.
E' un diritto a pretendere dagli altri ciò che si è disposti a dare.
E' uno dei principi dell'amicizia, dell'amore, dell'umana convivenza.
A me, mi fa schifo.
E mi fa schifo anche quando qualcuno che non ha rispettato i suddetti principi si sente irragionevolmente in colpa, e in dovere di scusarsi con me.
Io non pretendo niente, e non mi piace forzare nessuno. Nemmeno se questo è l'unico modo per mantenere dei rapporti umani stabili.
Solo che pare che lo sia.
Mi piacerebbe che la gente ragionasse sulle cose prima di decidere che sono sbagliate, che fanno arrabbiare, che sono incompatibili.
Mi piacerebbe che sapesse spiegarmi il perché delle suddette reazioni in modo intimo e personale.
Mi piacerebbe che non si fermasse alla superficie dei miei discorsi, anche di quelli più superficiali.
Quando ero ragazzina mi ci arrabbiavo tanto.
E le odiavo queste persone attorcigliate nei loro atteggiamenti che non capivo, e più ci pensavo più mi ci arrabbiavo.
Ora mi dispiace soltanto vedere sempre più gente passeggiare su strade lontane, mi dispiace vederle piccole, in prospettiva, mi dispiace vederle sfuocate e non riuscire ad avvicinarmi per capire cosa indossano.
Ma non credo sia colpa mia e non credo nemmeno che sia una colpa, in fondo.
Mi dispiace e nulla più, ed è veramente, tutto, scoraggiante.
Però è vero, ci sono delle cose che ti fanno sempre stare bene.
Come la colonna sonora di Goodbye Lenin, che mi mette sempre addosso quella gran nostalgia.
E quella tazza, che cambiava espressione a seconda dell'inquadratura, e che mi sa che me la ricordo solo io, ed oggi non è molto allegra.
5 Comments:
Cara Siuf,
Cosa mi hai ricordato! Goodbye Lenin...E anch'io sono investita da un po' di nostalgia...
Mi avevi chiesto di farti sapere dei Buddenbrook; bene, il libro in Inglese l'ho abbandonato perchè la lettura mi risultava difficile. Tornata in Italia l'ho comprato, ma l'ho dimenticato a casa! Perciò è tutto rimandato! ;P
Adesso ho cominciato "Il generale nel suo labirinto" di Marquez.
Ho visto la tua foto, quanto sei piccola!Ciao folletto! :D
In effetti poi non dev'essere così leggera la lettura in inglese. Quando arrivai in Germania all'inizio dell'erasmus feci un colloquio per verificare il mio livello di tedesco, era per il corso di lingua, la tizia mi chiese come mai la Germania, io fra le cose citai il mio amore per Thomas Mann, lei mi disse "dopo un anno qui potrai leggerlo anche in tedesco!". Mai fu detta cosa più falsa.
"folletto" detto da memole è sicuramente un complimento ;)
arrivo qui per caso,perchè un'amica mi ha segnalato questo tuo post..
lo leggo..lo capisco..mi ci ritrovo, in questo modo che prima pensavo isolato di vivere le relazioni con gli altri..a differenza di te io ancora mi arrabbio, con gli altri, per come si comportano (o non) con me, ancora non riesco a guardarli andare via senza fare niente..
bel post, davvero.e bel blog.
bellissimo post che condivido a pieno...sei una grande :D
approposito...anche goodbye lenin è un grande film!
:D
si, un gran bel film e una gran bella colonna sonora.
io non mi arrabbio più perché è inutile e controproducente, alla fine..
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