Wednesday, January 24, 2007

Les Retrouvailles

PRINCE HENRY
I know you all, and will awhile uphold
The unyoked humour of your idleness:
Yet herein will I imitate the sun,
Who doth permit the base contagious clouds
To smother up his beauty from the world,
That, when he please again to be himself,
Being wanted, he may be more wonder'd at,
By breaking through the foul and ugly mists
Of vapours that did seem to strangle him.
If all the year were playing holidays,
To sport would be as tedious as to work;
But when they seldom come, they wish'd for come,
And nothing pleaseth but rare accidents.
So, when this loose behavior I throw off
And pay the debt I never promised,
By how much better than my word I am,
By so much shall I falsify men's hopes;
And like bright metal on a sullen ground,
My reformation, glittering o'er my fault,
Shall show more goodly and attract more eyes
Than that which hath no foil to set it off.
I'll so offend, to make offence a skill;
Redeeming time when men think least I will.

Exit
(1 Henry IV, Act I, Scene II)


Perché Yann Tiersen a me mi tira sempre su di morale.
O meglio, mi mette di quell'umore misto malinconico che a me sembra essere la condizione ideale di una vita.
Insieme a quegli attimi di felicità in cui avresti voglia di gridare e tutto quel che ne deriva è silenzio, silenzio, silenzio, e quella sensazione d'essere ancora più felice, in mezzo a quel silenzio.
Perché Yann Tiersen accompagna e non disturba.
Fa un po' come quel silenzio.
E' stato un bel regalo. :)
Così come lo è stato sedersi su una poltroncina nera e morbida, e conversare amabilmente di un giovane Shakespeare che lascia Stratford per la metropoli londinese.
E di un Enrico V che è diventato IV perché nella mia testa avvengono collegamenti così veloci che a volte quasi non me ne accorgo.
E' un po' buffo, pensavo, che le soddisfazioni più grandi mi arrivino sempre da chi mi è lontano, o da chi quasi non mi conosce, e devo ancora capire se mi fa più male o più bene.
Fatto sta che sono soddisfazioni e sul momento fanno un gran bene.
Poi aumentano la mia paura di riuscire a perdere i pochi legami rimasti, perché qualche mese fa mi ero convinta di non saper amare nessuno, e qualche mese prima di non poter essere amica di nessuno, e ora penso che in realtà sia solo molto difficile.
Ma "molto difficile" è un minimo più incoraggiante.
Credo che tanta gente sia definitivamente persa, sulla mia strada, fa un po' strano a pensarci, ma va bene così, non mi va più di litigare, o di mediare, o di trattenermi, o di fingere, o di cambiarmi.
Tanto credo che nessuno di loro legga da queste parti.
Forse qualcuno, ma spero che sappia che in me non c'è mai rancore.
E' solo che a volte qualcuno o qualcosa mi fa felice, e capisco la differenza.
E ora, davvero, mi sembra insormontabile.

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