il più bel libro di sempre.
- Io, quella vecchia maledetta, l’ammazzerei e la svaligerei, e senza nessuno scrupolo di coscienza, te l’assicuro [...]. Se l’ammazzassimo e ci prendessimo e suoi soldi, per dedicarci poi con questi mezzi al servizio di tutta l’umanità e della causa comune, non credi che un solo piccolo delitto sarebbe cancellato da migliaia di opere buone? Per una vita, migliaia di vite salvate dallo sfacelo e dalla depravazione. Una morte sola, e cento vite in cambio: ma questa è aritmetica! E poi, che cosa conta sulla bilancia generale la vita di quella vecchiaccia tisica, stupida e cattiva? Non più della vita di un pidocchio, di uno scarafaggio; anzi, vale meno, perché quella vecchia è dannosa. Distrugge la vita altrui.
[...]
- Sono venuto per parlare di una cosa - proferì d'un tratto Raskòl'nikov - oggi ho lasciato i miei, mia madre e mia sorella. Non andrò più da loro, adesso. Ho rotto proprio.
- Sono venuto per parlare di una cosa - proferì d'un tratto Raskòl'nikov - oggi ho lasciato i miei, mia madre e mia sorella. Non andrò più da loro, adesso. Ho rotto proprio.
- Perchè? - chiese Sònja come stordita.
- Adesso mi sei rimasta solo tu - aggiunse lui - Andiamocene insieme... Sono venuto da te. Siamo insieme maledetti, e insieme ce ne andremo!
- Andar dove? - chiese terrorizzata e involontariamente fece un passo indietro
- Come faccio a saperlo? So soltanto che bisogna andare per la stessa strada, lo so con sicurezza, e basta. Un'unica mèta!
Lei lo guardava e non capiva niente.Capiva solo che lui era tremendamente, infinitamente infelice.
- Nessuno di loro capirebbe niente se ti mettessi a parlargli, - proseguì - mentre io ho capito. Tu mi sei necessaria, per questo sono venuto da te.
- Non capisco... - bisbigliò Sònja.
- Poi capirai. Tu non hai fatto lo stesso? Anche tu hai oltrepassato... sei stata in grado di oltrepassare. Hai alzato la mano su te stessa,hai distrutto una vita... la tua (fa lo stesso!). Avresti potuto vivere di spirito e intelletto, e marcirai sulla Sennàja... Ma non puoi resistere, e se rimarrai sola perderai la ragione, come me.Anche adesso sei già come una folle; dunque dobbiamo andare insieme, per la stessa strada! Andiamo!
- Perchè? Perchè dite questo! - proferì Sònja, stranamente e tumultuosamente turbata alle sue parole.
- Perchè? Perchè non si può restare così, ecco perchè! Alla fin fine bisogna ragionare con serietà e franchezza, e non piangere e urlare infantilmente che Dio non lo permetterà!
[...]
- Che cosa, che cosa fare allora? - ripeteva Sònja piangendo istericamente e torcendosi le mani.
- Che fare? Demolire quel che si deve, una volta per sempre, e nient'altro: e prendere su di sè la sofferenza! Che? Non capisci? Poi capirai... Libertà e potere, ma soprattutto il potere! Su tutte le creature tremanti e su tutto il formicaio!... Ecco la mèta! Ricordatelo! Questo è il mio viatico per te! Forse è l'ultima volta che parlo con te. Se non verrò domani, verrai a sapere tutto da sola, e allora ricordati queste parole qua. E un giorno, chissà quando, tra anni, vivendo forse capirai che cosa volevano dire. Ma se verrò domani, ti dirò chi ha ucciso Lizaveta. Addio.
- Sonja tremò tutta dalla paura.
- Ma voi davvero sapete chi l'ha uccisa? - chiese raggelandosi dal terrore e guardandolo con stupore.
- Lo so e te lo dirò... A te, soltanto a te! Ti ho scelto. Non verrò da te a chiedere perdono, semplicemente te lo dirò. E' da un pezzo che ti ho scelto per dirtelo, l'ho pensato ancora da quando tuo padre mi ha parlato di te e Lizaveta era ancora viva. Addio. Non darmi la mano. Domani!
Andò via. Sonja lo guardava come un folle.
[...]
Erano seduti l'uno accanto all'altro, tristi e abbattuti come se fossero stati gettati su una riva deserta, soli, dopo una tempesta. Egli guardava Sonja e sentiva quanto l'amore di lei gli penetrasse dentro; ma, strano a dirsi, all'improvviso provò pena e dolore d'essere amato così profondamente. Sì, era una sensazione strana e terribile! Nell'andare da Sonja, aveva sentito che lei era tutta la sua speranza, la sua unica via d'uscita; aveva pensato di liberarsi, almeno in parte, delle sue sofferenze; ed ecco che all'improvviso, ora che tutto il cuore di Sonja era per lui, sentiva e capiva di essere molto più infelice di prima.
(Delitto e castigo, Fedor M. Dostoevskij)
[...]
Erano seduti l'uno accanto all'altro, tristi e abbattuti come se fossero stati gettati su una riva deserta, soli, dopo una tempesta. Egli guardava Sonja e sentiva quanto l'amore di lei gli penetrasse dentro; ma, strano a dirsi, all'improvviso provò pena e dolore d'essere amato così profondamente. Sì, era una sensazione strana e terribile! Nell'andare da Sonja, aveva sentito che lei era tutta la sua speranza, la sua unica via d'uscita; aveva pensato di liberarsi, almeno in parte, delle sue sofferenze; ed ecco che all'improvviso, ora che tutto il cuore di Sonja era per lui, sentiva e capiva di essere molto più infelice di prima.
(Delitto e castigo, Fedor M. Dostoevskij)
7 Comments:
Io mi sono innamorata di Dostoevskij tramite quel libro ...
Siuf, ma ti ricapita spesso di rileggere i libri? Perchè io non lo faccio mai, e forse è un male...Ricordo un periodo in cui avevo preso l'abitudine di riempire i libri di post-it per ricordarmi frasi o pagine, ma io abbandono tutto quello che ha una parvenza di rigore ed ordine. Ma dimentico, e questo è un peccato.
Mi sono innamorata di Dostoevskij tramite quel libro ...
Siuf, ma ti ricapita spesso di rileggere i libri? Perchè io non lo faccio mai, e forse è un male...Ricordo un periodo in cui avevo preso l'abitudine di riempire i libri di post-it per ricordarmi frasi o pagine, ma io abbandono tutto quello che ha una parvenza di rigore ed ordine. Ma dimentico, e questo è un peccato.
E' che segno anche io un sacco di parti, di frasi, di cose che mi sono piaciute.
Non lo stavo rileggendo, ma mi erano tornati in mente alcuni punti e l'ho sfogliato, e questo è quel che ne è venuto fuori.
Però mi capita spesso di rileggere, magari anche a pezzi appunto, ma con alcuni libri succede.
Mi piace, e se devo dirla tutta ho una memoria molto di merda, e non voglio esagerare dicendo che è come leggerli la prima volta, ma quasi.
E poi questo libro è stupendo..
Leggendo un po'i posts sulla religione mi è venuto in mente... Lo scrivo qui per evitare che antoarch ci "profani" anche Dostoevskij:I fratelli Karamàzov, un altro libro da rileggere.. ;)
Ah, sai che ti devo confessare che ancora non l'ho letto.
Sono stata sul punto di comprarlo mille volte, ma poi desistevo perché mi sentivo in colpa per qualche esame, e sapevo che mi avrebbe preso un sacco di tempo..
Però hai fatto bene a ricordarmelo, ora m'è venuta voglia e ad aprile quando ho finito sta sessione giuro che lo compro.. :)
Giusto, rifugiamoci qui, lontano dagli spammers.....condivido con siuf "il senso di colpa" quando penso di dedicarmi ad un libro.....distintamente, ciao.
P.S.ihihihihihi
o_o
tu stai male.
Post a Comment
<< Home