Jack
Il mio ultimo cactus si chiama Jack.
Come Jack lo squartatore.
Jack quando fiorisce sembra quasi un comune vasetto di fiori, ma in realtà è un grasso cactus dall'aria un po' minacciosa.
Jack fiorisce solo di notte, e la mattina dopo il fiore appassisce, per sempre.
E' inquietante ed affascinante allo stesso tempo.
In questa foto sembra così innocente.
Ascolto il cd di Linda Perri con la ipsilon, e mangio un paio di quei biscotti tondi col buco, che costano quasi 1 euro l'uno.
Mancano 33 giorni al primo settembre.
Comincia a delinearsi il quadro di Bologna nel suo vestito estivo, vuota, calda, bella e dannata.
Quest'anno sopporto l'estate peggio del solito, e sebbene io sappia di avere tanto da fare, da studiare, di avere due esami che si avvicinano, sebbene io sappia che quei 33 giorni sono pochi rispetto a quello che dovrei leggere, beh, io vorrei che fossero già passati.
E che fosse già settembre.
E vorrei vedere le persone che tornano, con quell'aria un po' triste, e vedere i negozi che riaprono, e le auto per strada, e avere quella sensazione di essere tornati ad una normalità rilassante.
E avere il pensiero che il freddo stia per arrivare, assieme a quelle giornate buie e corte che sanno sempre strapparmi un sorriso.
Odio l'estate, davvero, mi uccide.
1 Comments:
il mio cactus si chiama Bimestrale, perche mi ricordo ogni due mesi di annaffiarlo. In effetti sembra che abbia richiesto di essere trasferito nel sahara perche li almeno berrebbe piu acqua.
L'Anti - Q.
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