sunday afternoon
Dato che odio la domenica, e che stava rischiando di diventare davvero troppo pesante, ho pensato di renderla un po' più sopportabile regalandomi un giro in libreria.
Nella piazzetta davanti all'entrata di Feltrinelli, sotto le torri, c'era un pullman dal quale sbarcavano tanti soggetti anglofoni, molto bianchi e molto spaesati.
Ho saltato una valigia violetta, per arrivare alla porta.
Credo di aver fatto un giretto di un'ora, al termine della quale avevo puntato una decina di libri.
Alla fine ho optato per Canetti, e per "Castelli di rabbia" di Baricco.
Poi il senso di colpa mi ha convinta a comprare anche quel libro su Hobbes, per l'esame.
Quando ho attraversato via Rizzoli ho notato che non c'era una sola macchina, all'orizzonte.
Ho camminato distrattamente per un po', verso casa, perché quel silenzio mi aveva messa di buon umore, e non mi pareva nemmeno più così caldo.
Stasera lo inizio, Canetti.
O magari inizio da Baricco, non so.
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