Monday, June 11, 2007

Ricordi di scuola



Quando andavo a scuola e studiavo, mi fissavo su alcuni particolari un po' strani, e spesso inutili. Mentre tornavo a casa, in autobus, me ne sono tornati in mente alcuni, come:
- I parameci;
- Le musiche di Kurt Weill sulla Dreigroschenoper di Brecht;
- La tartaruga di Des Esseintes;
- Quella rima Nietzsche/camicie; *
- e = 2,7 ibsen ibsen;
- Il cappello da cacciatore del giovane Holden;
- La foto di Watson e Crick;
- Quella poesia sulla donna che cuce; **
- La drosophila melanogaster;
- Alberto di Giussano e la Canzone di Legnano di Carducci;
- Giano bifronte;
- Quella poesia d'amore un po' macabra; ***
- "Il padre Scamandro lo nomava, il vulgo tutto Astianatte";
- Pascoli, la poesia in latino e "Novembre"; ****
- Le monadi di Leibniz;
- "Furi et Aureli, comites Catulli";
- Le configurazioni elettroniche con cui giocavo il pomeriggio (vedi foto).

*
"Tu non fai versi. Tagli le camicie
per tuo padre. Hai fatta la seconda
classe, t'han detto che la Terra è tonda,
ma tu non credi... E non mediti Nietzsche
Mi piaci. Mi faresti più felice
d'un'intellettuale gemebonda.."
(Guido Gozzano - La signorina Felicita - VI - 4,3)

**
E' strale, è stral, non ago
Quel ch'opra in suo lavoro,
Nuova Aracne d'amor, colei ch'adoro;
Onde, mentre il bel lino orna e trapunge,
Di mille punte il cor mi passa e punge.
Misero! e quel sì vago
Sanguigno fil che tira,
Tronca, annoda, assottiglia, attorce e gira
La bella man gradita,
E' il fil de la mia vita.
(Giambattista Marino - Donna che cuce)

***
Quando bacio il tuo labbro profumato,
cara fanciulla, non posso obliare
che un bianco teschio v'è sotto celato.
Quando a me stringo il tuo corpo vezzoso,
obliar non poss'io, cara fanciulla,
che vi è sotto uno scheletro nascosto.
E nell'orrenda visione assorto,
dovunque o tocchi, o baci, o la man posi...
sento sporger le fredde ossa di morto.
(Iginio Ugo Tarchetti - Memento)

****
Gemmea l'aria, il sole così chiaro
che tu ricerchi gli albicocchi in fiore,
e del prunalbo l'odorino amaro
senti nel cuore...

Ma secco è il pruno, e le stecchite piante
di nere trame segnano il sereno,
e vuoto il cielo, e cavo al piè sonante
sembra il terreno.

Silenzio, intorno: solo, alle ventate,
odi lontano, da giardini ed orti,
di foglie un cader fragile. E' l'estate,
fredda, dei morti.
(Giovanni Pascoli - Novembre)

11 Comments:

At 7:04 PM, Anonymous Anonymous said...

che bello questo post. Alcune li abbiamo in comune, tipo i parameci, la drosphila melanogaster, Watson e Crick e le monadi. Altri per me erano "il sabato del villaggio" di leopardi, gli dei egizi, una versione di cesare che mi sembra fosse "la battaglia di Cesare presso Pharsalo" o qualcosa del genere, i cromatidi, le colonne doriche ioniche e corinzie, Marco Porcio Catone e Quinto Cecilio Metello. Ce ne sono altri, ne son sicura, ma adesso non mi vengono in mente..

 
At 7:58 PM, Blogger Rendal said...

Ah! Giano bifronte!! :)
Vedo anch'io la drosophila melanogaster ed i parameci, e rilancio con i piselli di Mendel e Bucefalo (il cavallo di Alessandro Magno) ^^
Quello che però ricordo con maggior piacere sono le poesie idiote che scrivevo durante le spiegazioni (le poche volte che ero presente) Esempio:

ECOUTE ECOUTE !

La luce che entra da questa finestra
illumina un volto, fa luce a una testa
che ondeggia sul collo ormai da quattr’ore
ascoltando i discorsi del professore.
La sua parola, la sua voce un po’ alta
l’orecchio la sente, il cervello la salta
e lo guardi fisso così come molti
anche se sai che poi non ascolti
e sol poi t’accorgi che tu stai così
perchè, è inevitabile, te stai pe ‘ndormì.

27 novembre 1996 ore 12.51 (Storia)


Asdasdasdasd :°)

 
At 12:04 AM, Blogger siuf said...

Il sabato del villaggio, è vero, mi piaceva moltissimo. Ricordo anche i capitelli, quanta pazienza ad impararli, e i piselli di Mendel!
Non pensavo che la drosophila riscuotesse tanto successo, mi fa felice.
Fabri ahah, la poesia :'D

 
At 11:48 AM, Blogger godzilla said...

scusate: la pioggia nel pineto dove la mettiamo?
e "superior stabat lupus, longeque inferior agnus"?
e il mito della caverna?
e Giove, che come tutti sanno è praticamente una stella mancata ma io l'avevo intuito prima di leggere il paragrafo?

dio come mi sento vecchio! :)

 
At 5:24 PM, Blogger siuf said...

La pioggia nel pineto è in assoluto la mia poesia preferita.
Che bello vedere quante cose tornano in mente a tutti.. :')

 
At 7:44 PM, Blogger godzilla said...

sì, è bellissima ma la mia preferita è forse l'Ode all'urna greca di Keats, che sicuramente nella calda primavera del 2000 – o forse del '99? – è rimasta incomprensibile ai più.

a parte che secondo me mezza classe non ha ancora capito che Ermione è una donna :D (oddio, adesso si è messo in mezzo harry potter a chiarire un po' le cose ^_^)

 
At 9:58 PM, Blogger siuf said...

Sai che io Harry Potter l'ho anche visto, uno dei film, ma mica mi ricordavo ci fosse Ermione.
A me, Ermione, piace tantissimo come nome, sarà che l'associo alla pioggia nel pineto..
Non conosco la poesia di Keats, anzi a dire il vero non conosco praticamente Keats, anzi a dire il vero non conosco veramente quasi nulla di letteratura inglese, l'inglese mi faceva schifo a scuola e non lo sapevo.. Che tristezza, quasi quasi recupero :D

 
At 10:33 AM, Blogger godzilla said...

be', non sono un esperto... le scelte di studio mi hanno portato da tutt'altra parte :) però il romanticismo inglese mi ha sempre attirato. adoro anche tutta la produzione di William Blake, che è stato anche pittore, incisore e visionario (in parole povere un pazzo clinico, controverso ed esageratamente creativo) e Samuel Taylor Coleridge.

se vuoi dare un'occhiata, qui trovi il testo a fronte dell'ode (ma con che coraggio hanno messo quello sfondo? :D) e qui un breve commento. non è esaustivo, ma rende più o meno l'idea.

a presto! :)

 
At 9:58 PM, Anonymous Anonymous said...

Il Distruttore Di Quackless:
Sai che anche io adoravo spin e antispin? :P

(LO SO CHE STAI PER DIRE "ESSENDO IL FOTONE") :P

 
At 10:30 PM, Blogger siuf said...

"Nel corso di chimica.."
Ahah.
L'architettura del computer, ho anche quella.
Quackless ti saluta con la sua (unica) zampa.

 
At 12:48 PM, Blogger il gatto di via paoli said...

Pascoli è il peggio poeta mai provenuto dalla romagna, secondo solo a tonino guerra.
cavalina, cavalina stourna... ma va a cagher vala

 

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