Yogurt-manie
Lo yogurt, a casa mia, si mangiava in vacanza.
Non solo in vacanza, forse, ma la consumazione di yogurt nella mia famiglia aumentava in maniera esorbitante quando ci si trasferiva in vacanza in Sardegna.
Dopo 27 anni io associo ancora lo yogurt Yomo alla mia casa in Sardegna, all'estate, al caldo, e a quei 3 gusti che preferivo all'epoca (che erano, per la cronaca, quello ai mirtilli neri, alle ciliegie e amarene, e agli agrumi di Sicilia).
Ogni tanto lo guardavo, il barattolino dello Yomo, e pensavo che il 90% dell'amore che io avevo per lui fosse da addebitare proprio alla forma così poco spigolosa del barattolino.
Quando si dice che l'immagine non conta.
Gli yogurt io li ho sempre scelti in base al colore.
Non sopportavo (e non sopporto tuttora) quello alla fragola, perché era di un colore rosa-pallido-malaticcio che mi deprimeva.
Tantomeno quelli giallino-chiaro-sbiadito, che non saprei a che gusto associare ma sono sicura che esistano.
Quello ai mirtilli neri era di un bel colore rosa-violetto-intenso, metteva di buon umore ed era decisamente più buono.
Quello bianco, con l'aggiunta di un cucchiaino di miele, era assolutamente la mia droga preferita, a condizione -chiaramente- che mi trovassi in vacanza in Sardegna.
Ma il barattolino.. quello era l'essenza di tutto, più della Sardegna, più dei mirtilli, più del colore intenso con effetti benefici sull'umore.
Ho ritrovato quell'invettiva contro la matematica di un annetto fa, presumo che fosse stata trascritta su carta apposta per lanciarla in qualche fiume, per poi rimanere nascosta sotto quintali di scartoffie in uno dei miei cassetti.
Mi è piaciuto un sacco gironzolare in macchina, e fermarmi a fumare un paio di sigarette.
Non lo facevo da tanto, e mi è piaciuto, anche se la mia frizione non funziona, anche se non so guidare, anche se non sapevo dove andare.
Domani, me lo hanno promesso, pioverà.