Oggi leggevo un blog francofortese, di un ragazzo che è partito quest'anno, come me da Bologna, come me studia storia, come me si trova a vivere in quel palazzone alto fra i palazzoni alti in riva al Meno.
Ho letto, e visto tante foto.
E ho pensato che io, di foto, non ne ho fatte.
Sì, qualcuna, specialmente con chi mi è venuto a trovare, parenti, amici.
Un paio con amici erasmus, una delle quali ha fatto il giro del mondo perché è stupida e sono venuta bene.
Ma nient'altro, niente foto, pochi contatti rimasti, poco tedesco nella mia mente, poco Francoforte, pochi wurstel. Vabbeh, tanta birra però.
Anche tanti ricordi, che sono strani, perché a me restano in mente solo le cose stupide e strane.
Io ricordo il ponte sul fiume, che percorrevo veloce perché se ci fai caso e ti fermi, senti che traballa.
Ricordo i tizi dell'appartamento di fianco che non ho mai conosciuto, ma che studiavano sempre, giorno e notte.
Ricordo una bella chiacchierata con Alessandro in cucina, con un gran freddo fuori e lui con il cappuccio in testa.
Ricordo com'era bello fumare a quella finestra.
Ricordo le scarpe usate buttate tutte insieme su un telone, al mercatino del sabato.
Ricordo l'impiegata grassoccia della banca, che era così gentile.
Ricordo le passeggiate al buio fra le luci di Leipziger Strasse.
Ricordo la mia faccia quando ho scoperto quanto costasse la birra al Penny Market.
Ricordo la fatica che ho fatto per trasportare la tv in camera mia, con una tizia minuta e carina, che aveva tre volte la mia forza.
Ricordo il tizio dell'ascensore, ma non il suo nome.
Ricordo che ho ballato con Jahid.
Ricordo la conversazione sui Buddebrook al Club Voltaire, e la faccia stupita del tizio con cui ne parlavo.
Ricordo quando sono tornata a casa in taxi dalla stazione, ed erano le 4 del mattino, ed ero triste.
Ricordo che faceva uno strano effetto dire "ich wohne in Frankfurt..".
Ricordo il professor B. che continuava a dire "un vuoto, un vuuoto!".
Ricordo Anthony e la sua ricetta per la pasta.
Ricordo le paranoie di Steffi sulle bottiglie di plastica, e i bigliettini di Lisa per dirmi di pulire casa.
Ricordo, con ansia, gli ascensori Paternoster e i corridoi lunghi e bianchi della IG.
Ricordo a memoria tutte le fermate del tram da Frauenfriedenskirche alla Hauptbahnhof.
Ricordo quella Schwedische Apfeltorte.
Ricordo quando ho visto il quadro di Klee, e la brutta casa di Goethe, e tutti quei bellissimi sassi al museo di storia naturale.
Ricordo quando sedevo a bere caffè alla Rotonda, e incontravo sempre Monica.
Ricordo il Jazzkeller del mercoledì sera.
Ricordo i Simpson alla tv a casa di Diego.
Ricordo il mio amico di storia medievale, che mi suggeriva le battute e si preoccupava che avessi tutte le dispense.
Ricordo quando nevicò, e il pupazzo di neve.
Ricordo che Wafa non mi stava simpatica.
Ricordo il ristorante eritreo vicino alla stazione centrale, dove non si poteva bere caffè ma il proprietario parlava italiano.
Ricordo quel bellissimo mercato al coperto, dove vendevano il riso nero, il formaggio con le erbe, e quei frutti rosa a 4 euro.
Ricordo quel negozio dove comprai i due pennarelli neri.
Ricordo che quando andai alla grande libreria in centro, la prima volta, avevo mal di stomaco e mi veniva da vomitare.
Ricordo che volevo dormire per strada.
Ricordo il turco che mi scambiò per russa.
Und so weiter.
Ma non ho una foto una, di tutto questo.